Era a novembre del 2019 quando ingressi di abitazioni e attività di molti veneziani furono investiti da un fenomeno tanto conosciuto quanto temuto.

C’è chi grida alla catastrofe naturale e chi si rassegna all’ennesimo periodo di inondazioni. Una cosa certa è che quel giorno a Venezia ci si ritrovò a fare i conti con 184 centimetri di acqua alta.

Ecco che la prontezza di intervento in questi casi, può giocare un ruolo fondamentale; contrastare nell’immediato l’avanzare di un danno causato da una piena nella propria casa o attività, aiuta a risparmiare fatiche e in certi casi anche irrimediabili danneggiamenti.

Un altro ricordo di eventi accidentali di questa portata ci potrebbe riportare al 2018, quando nella zona montana del bellunese e della Carnia, si abbatté una tempesta che per giorni, tra forti venti e piogge, scoperchiò case e distrusse coltivazioni e magazzini.

Ai telegiornali scorrevano immagini di alberi su tetti e strade, e forse in molti si sono ritrovati a chiedersi in che condizione si trovasse la propria casa di montagna o la propria attività in loco.

In un momento, ciò che una famiglia aveva sognato e ottenuto dopo anni di sacrifici rischiava di rimanere sotto torri di rami e arbusti.

Si potrebbe iniziare a pensare a come prevedere tali eventi. La risposta è che non si può ma di certo si può intervenire e monitorare la situazione.